18 Giugno 2025, 10:02

Le regole condominiali sul rumore salvano la serena convivenza e forse anche la salute mentale. Vediamo quali norme e orari osservare.

Regole condominiali sul rumore: cosa prevede la legge

Le regole condominiali sul rumore si basano essenzialmente su due fonti: l’art. 844 del Codice Civile e l’art. 659 del Codice Penale.
Il primo stabilisce che le emissioni di rumore o di altro non possono essere impedite,“se non superano la normale tollerabilità”. Cos’è la “normale tollerabilità”? Questo va stabilito dall’autorità giudiziaria, anche in base alla destinazione d’uso degli immobili.
L’art. 659 c.p. così recita:

“Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309.”

Il disturbo del riposo e delle occupazioni delle persone è punibile a querela della persona offesa. Chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’autorità paga una multa da 103 € a 516 €.

Regole condominiali orari rumori: fasce orarie comuni e normative

Solitamente, i condomini prevedono queste fasce orarie in cui va mantenuto il silenzio:

• dalle ore 12:00 alle 13:00;
• dalle 15:00 alle 16:00;
• dalle 21/22:00 alle 8:00.

Ovviamente, sono fasce puramente indicative. Possono variare nei finesettimana e in base alla stagione.
Facendo riferimento all’art. 844 c.c., in un’eventuale controversia la soglia della normale tollerabilità sarà calcolata in base a più fattori. Fra di essi, ci sono: la collocazione dell’immobile, gli orari in cui i rumori sono prodotti e la destinazione d’uso degli edifici da cui provengono.

Regolamento condominiale rumore: come gestire le violazioni

Se i vicini non rispettano né le regole condominiali sul rumore, né le norme legali in merito, bisogna prima di tutto informare l’amministratore del condominio. Nel caso in cui I provvedimenti presi non sortissero effetto, sarebbe necessario rivolgersi a uno studio legale. In tal caso, si riceverebbe l’assistenza necessaria per sporgere querela e far riconoscere le proprie ragioni.

Orari di silenzio condominiale: cosa rischia chi non li rispetta

Per quanto riguarda le violazioni delle regole condominiali sul rumore, abbiamo già visto che possono configurarsi come illecito civile o illecito penale. Il secondo caso si verifica quando c’è una violazione dell’art. 659 c.p. Questa comporterebbe (ricordiamo) una multa fino a 309 € o addirittura una pena carceraria fino a tre mesi, nel caso in cui il disagio prodotto fosse particolarmente consistente.

Di solito, il reato di disturbo del riposo si configura quando i rumori non disturbano solo i vicini più prossimi, ma anche un numero più elevato di condomini. Anche qualora questo numero di persone non fosse effettivamente disturbato, è sufficiente l’idoneità del rumore a creare disagio.
Il ticchettio dei tacchi o lo spostamento dei mobili, di solito, non sono considerati reato, perché non sono adatti a propagarsi. Però, possono sempre configurarsi come illecito civile.

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